Ti sei fatto sorprendere dal caldo? Stai cercando in fretta e furia un Condizionatori da esterno per passare al fresco l’intera estate?
Per scegliere il modello giusto c’è il nostro test. Tuttavia, se abiti in condominio, sappi che ci sono regole da seguire per installarne uno. Ecco a cosa devi stare attento per rispettare i diritti dei vicini e non solo Il climatizzatore è ormai diventato un elettrodomestico comune all’interno delle abitazioni, e complice il gran caldo di queste settimane, in tanti stanno correndo ai ripari per non passare l’estate a boccheggiare. Se ne stai valutando l’acquisto ti aiutiamo a scegliere il migliore per il tuo appartamento, confrontando tra più di 40 modelli di diverse potenze
Se ne hai già acquistato uno o vuoi acquistarlo sappi che devi fare attenzione a una serie di regole per l’installazione. Ecco quali sono Le regole comunali per i condizionatori in condominio Innanzitutto, devi verificare se nel tuo Comune sono vigore divieti o limitazioni particolari. Ogni regolamento comunale, infatti, può imporre di rispettare distanze ben precise per quanto riguarda il posizionamento del condizionatore o richiederne le relative autorizzazioni e certificazioni di conformità.
In alcuni casi, per evitare un eccessivo impatto visivo o ambientale dell’unità esterna del condizionatore, può perfino arrivare a vietarne l’installazione. Di solito le regole più stringenti hanno l’obiettivo di salvaguardare l’armonia architettonica degli edifici del centro storico. In caso di divieto di un Condizionatori da esterno si può optare per un condizionatore monoblocco, molto più semplice da installare dato che ha bisogno solo di un piccolo foro verso l’esterno per lo scarico dell’aria calda. Una volta verificate le regole del tuo Comune, devi decidere dove collocare il condizionatore.
Per quanto riguarda l’unità esterna, va innanzitutto considerato l’eventuale impatto sul Condizionatori da esterno decoro dell’intero condominio. In sostanza: meno si vede l’apparecchio e meglio è. I problemi maggiori si verificano quando non si può mettere l’unità esterna sul proprio balcone, ma si deve installare su un muro perimetrale. Come ha chiarito la giurisprudenza, la questione del decoro architettonico dell’edificio vale non solamente per i muri esterni, ma anche per le facciate che danno sui cortili interni del palazzo.
In linea generale, il semplice regolamento condominiale non può vietare di installare un sistema di condizionamento, a meno che non si tratti di un regolamento cosiddetto “contrattuale” (cioè predisposto dal costruttore e riportato nei singoli atti d’acquisto) oppure nel caso in cui ci sia stata in tal senso una votazione all’unanimità dei condòmini. Di norma non occorre il consenso dell’assemblea per l’installazione del condizionatore, tuttavia, se il Condizionatori da esterno ha un elemento esterno, è consigliabile, prima di iniziare i lavori, inoltrare una comunicazione per iscritto o email all’amministratore descrivendo il tipo di installazione che si intende realizzare
In tal modo ci si mette al riparo da eventuali successive contestazioni nel caso in cui il Regolamento prevedesse particolari disposizioni relative al posizionamento del condizionatore o alla suddivisione degli spazi comuni. Per non disturbare la vista delle persone che abitano nei piani soprastanti, bisogna rispettare le distanze in verticale o in appiombo. Se si vuole appoggiare l’unità esterna su un muro in cui esistono vedute dirette od oblique, questa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la soglia delle finestre. I tubi devono rispettare la distanza di almeno un metro.
Link Utili:
Il condizionatore d’aria è una macchina termica in grado di abbassare o innalzare la temperatura dell’ambiente in cui si trova. Per ottenere questo risultato, sviluppa calore sensibile (positivo o negativo) che viene scambiato con un fluido, il quale messo a sua volta in circolazione cede tale calore ad un ambiente.
Il primo apparecchio per il raffreddamento climatico dell’aria fu brevettato nel 1886 da Lewis Latimer, un americano, disegnatore e progettista di Thomas Edison.
Intorno al 1911Willis Carrier (Stati Uniti) sfruttò i passaggi di stato di un gas per ottenere una variazione sia positiva (“caldo”) sia negativa (“freddo”) del clima nell’ambiente circostante.Tuttavia lo scopo per cui venne implementato ed utilizzato tale sistema non era inizialmente quello di rinfrescare, ma di deumidificare l’aria. Carrier lavorava come ingegnere in una compagnia che forniva impianti industriali. Il metodo dell’evaporazione di un liquido a bassa temperatura di evaporazione era già conosciuto in precedenza, ma vi era perdita della sostanza (ammoniaca), e quindi non utilizzabile per usi continui; Carrier ideò il sistema per recuperarla in un circuito chiuso. Dopo un anno di lavoro gli venne affidato il compito di risolvere il problema del controllo dell’umidità dell’aria in una tipografia di Brooklyn, dove la carta era appunto inutilizzabile a causa dell’eccessiva umidità nell’aria (perché raggrinziva).
In passato per risolvere questo problema veniva aumentata la velocità dell’aria, o si apriva qualche finestra per contrastare l’umidità con una corrente opposta. L’umidità era anche un grave problema in termini di produttività, perché portava ad un’interruzione dell’attività degli operai e quindi del lavoro. Carrier completò il primo progetto di un impianto di condizionamento dell’aria il 17 luglio 1902; la tecnologia che stava alla base del suo impianto è già simile a quella degli impianti che troviamo in commercio oggi.
Il termine “aria condizionata” fu dato da Stuart W. Cramer, che si interessò come Carrier allo studio dell’umidità e del condizionamento dell’aria. (Wikipedia)